Nella recensione condivisa di questo mese, vogliamo parlarvi di un adattamento disneyano ad opera di Stefano Turconi e Teresa Radice. Fumettisti ben noti nel panorama italiano, che nei nostri gruppi di lettura abbiamo avuto modo di apprezzare per diverse opere, fra cui il “Porto proibito” edito da Bao. L’adattamento di cui stiamo parlando, pubblicato in Italia da Panini Comics, riguarda l’opera ’Orgoglio e Pregiudizio’ di Jane Austen. L’opera ci ha catturato subito, soprattutto per il livello parodico inserito tra il romanzo letterario e il mondo di Paperopoli. I due universi, che da un certo punto di vista possono sembrare distanti, risultano nell’opera perfettamente in connubio. I tòpoi di Paperino, e dei vari personaggi Disney, sono ricostruiti nel fumetto in modo interessante, sfruttando sia le caratteristiche dei protagonisti dell’opera che interpretano, sia le caratteristiche specifiche degli stessi. Ogni dettaglio, movimento o dialogo permette di creare un insieme organico ed armonico di stili di vita e di personaggi. La fedeltà stilistica e nella rappresentazione dei personaggi riesce ad essere coerente con entrambi i mondi, senza però precludere la lettura a coloro che non conoscono uno o entrambi i mondi narrativi presentati, permettendogli comunque di assaporare una storia ben raccontata, e nello stesso tempo permettendo agli amanti del mondo Disney e delle opere di Jane Austen di cogliere tutte quelle sfaccettature tipiche dei due universi. Questo lavoro ha permesso di non precludere l’opera, consegnandola ad un pubblico ben specifico, ma di renderla universalmente fruibile e apprezzabile. Dal lavoro effettuato dagli autori, è evidente quanto siano esperti e appassionati dei mondi descritti e trascritti, poiché riescono a mescolarli con cura, valorizzando e mettendone in risalto le peculiarità, creando un insieme narrativo che diverte ma che soprattutto riesce a rimanere attuale in tutto e per tutto grazie ad una rimessa in scena dei temi ricorrenti nei romanzi di Jane Austen. Nel riadattamento, si nota che vengono ripresi e immessi all’interno della sceneggiatura non solo i romanzi di Austen ma anche i film basati su questi ultimi. Questo dà vita a delle inquadrature nelle tavole che spesso rimandano agli adattamenti cinematografici o televisivi, non solamente quelli inerenti “Orgoglio e pregiudizio”, ma fanno riferimento all’intero universo Austen.
L’utilizzo e la ripresa di immagini filmografiche crea un’atmosfera ben precisa, che viene immediatamente riconosciuta dagli iniziati all’universo Austen, coloro che invece non conoscono si ritrovano immersi in un clima specifico, ma che nella sua specificità è anche organico e quindi accoglie il lettore introducendolo ad un insieme narrativo che ha un senso ben specifico.
Un lavoro di scrittura e di adattamento che mette in relazione due universi letterari, generando una parodia di entrambi. Viene fatta una vera e propria riscrittura e riutilizzo dei personaggi Disney all’interno del mondo narrativo di Austen, con il risultato di una parodia che non si ferma ai caratteri superficiali e di impatto del romanzo, ma che indaga la profondità e l’intimità dei personaggi stessi che vengono catapultati nel periodo storico in cui il romanzo è ambientato, adattato, al fine di renderlo attuale e rendere le situazioni “più vicine”.
Come per le loro altre opere, l’aspetto cromatico e stilistico è facilmente riconoscibile e risulta coinvolgente e appassionante. I colori sono ponderati e miscelati al fine di creare nel lettore le suggestioni dei salotti inglesi del XIX secolo e lo stile utilizzato coniuga semplicità e precisione, rendendo una semplice espressione facciale piena di significati. Da notare che l’utilizzo di questo specifico assetto cromatico con colori riconoscibili e vivaci non è così usuale nei fumetti Disney, al cui interno la maggior parte delle volte vengono utilizzate sfumature meno accese, ma che a nostro avviso, la loro esperienza è riuscita ad esaltare appieno le atmosfere del mondo Austen, rendendo l’insieme cromatico del fumetto subito riconoscibile e identificabile. E proprio nell’ottica di essere identificabile, tutti i personaggi, come nella migliore tradizione Disney, sono portati su un piano positivo, cosicché tutte le decisioni prese durante la storia sono ugualmente dignitose poiché rispecchiano il modo di pensare dei personaggi. Viene così a crearsi una solidità relazionale e decisionale dei personaggi ben precisa, che permette a questi ultimi di riconoscere le persone autentiche che le circondano. Una solidità e un’attenzione che gli autori ci invitano a ricercare più spesso.